NOTA: Inauguriamo la riapertura della sezione Recensioni con un album di dub poetry molto particolare ed intrigante, per intenditori!
La poetessa giamaicana presenta il suo nuovo disco “eena me corner”, una miscela di dub poetry e dub step elettronico, uscito il 19 febbraio 2010 per arroyo records.
Jean 'Binta' Breeze, nata in Giamaica nel 1957, ha iniziato la sua carriera artistica di poetessa dub negli anni 70 affiancando artisti del calibro di Mikey Smith e Linton Kwesi Johnson e facendo la storia della dub poetry.
Ora l'artista si propone con un nuovo lavoro, sempre molto impegnato a livello di temi sociali trattati. L'album è composto da una serie di brani che definire canzoni è limitato, sarebbe meglio dire poesie recitate su base dub, rigorosamente elettronico.
Ma non solo, si va da un dub elettronico più classico a sonorità più acide per poi passare a ritmi dubstep più o meno complessi, che creano un'atmosfera onirica che ben si sposa con i testi della poetessa.
Un album sicuramente particolare, non adatto a tutti ma a quelli che vogliono andare oltre le melodie da fischiettare e cercano un messaggio, parole che abbiano un senso e che esprimano qualcosa di più profondo.
Io personalmente, cresciuto ascoltando Linton Kwesi Johnson, ho apprezzato molto questo album anche se merita di essere ascoltato in condizioni particolari che purtroppo non ho avuto... vi consiglio di gustarvelo in poltrona o sul divano, in una giornata un po' malinconica, in cui volete riflettere sulle cose e sulle persone per conto vostro. Potrebbe dare molti spunti di riflessione, in ogni caso un ottimo modo di avvicinarsi alla poesia giamaicana.
Alan
BIOGRAFIA
Nata in Giamaica nel 1957 Jean Breeze ha studiato alla Jamaican School of Drama con Michael Smith e Oku Onuora. La sua produzione musicale e poetica inizia negli anni Settanta, prima a Kingston e in seguito a Londra. Ben presto Breeze diviene una popolare poetessa dub, le cui performances magnetiche fanno di lei una “one-woman festival”. I temi che affronta nei testi spaziano dai ricordi dell’infanzia a Kingston, fino alle strade della Londra di oggi, dal personaggio di C.L.R. James alla cultura popolare caraibica di strada. Il suo coraggio nell’affrontare argomenti attuali e complessi la porta a dare voce alla dimensione psicologica e alle esperienze esistenziali delle donne di colore. L’artista ha tenuto dei concerti nei Caraibi, nell’America del Nord, in Europa, nell’Asia Sud-Orientale ed in Africa, inluenzando non poco la scena poetica internazionale e quella musicale legata al dub e al reggae, generi musicali che fanno dell’impatto sonoro e musicale, una prerogativa fondamentale come del resto si legge anche nei suoi testi poetici. Jean ‘Binta’ Breeze ha inoltre lavorato come regista e sceneggiatrice per il teatro, la televisione e il cinema ed è co-redattrice del “Critical Quarterly” a Londra, con cui collabora come docente. Figura pionieristica in quello che è stato tradizionalmente considerato un genere maschile, che si è evoluto a partire da Mikey Smith, in Giamaica, sino a Linton Kwesi Johnson, in Gran Bretagna (la cui etichetta discograica ha irmato il lavoro di Breeze), Jean ‘Binta’ Breeze è universalmente riconosciuta come la prima donna che ha non solo scritto e interpretato la poesia dub, ma ha anche fortemente inluenzato importanti poeti fra i quali Jane King.
Fra le sue opere ricordiamo “Ryddim Ravings” (1988), “Spring Cleaning” (1992) e “The Arrival of Brighteye and Other Poems” (2000) e “The Fifth Figure” (2006). Diversesono le registrazioni dei suoi lavori, compreso “Hearsay” (1994) e “Riding on de Riddym” (1996).
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